Partita dalle forti emozioni quella di domenica 20/12/2015 contro le forti avversarie della NGM WP Firenze. Avversarie che forse sono scese in acqua convinte di far, da subito, un sol boccone delle nostre atlete. Hanno invece trovato pane per i loro denti.
Le ragazze della Pallanuoto Mugello, che per l’ennesima volta non sono riuscite a schierare la formazione al completo con soli due cambi in panchina, almeno fino all’espulsione definitiva di Giorgia Galeotti ad inizio terzo tempo, contro avversarie abituate alle vasche della Serie A, che potevano contare addirittura su nove riserve, hanno messo in campo tutta la loro grinta e determinazione. Emblematici in tal senso i gol di Chiara Lepri, che ha aperto le marcature dell’incontro, di Laura Nuti, che ha portato al momentaneo 2-2 a fine primo tempo, di Giulia Nardoni, doppietta per lei al rientro dopo lunga “latitanza” e quello di Ilaria Recati, sacrificata in porta per tutto il campionato, che appena messa in attacco ha segnato un bel gol in superiorità numerica; le espulsioni guadagnate da Silvia Vignini nei suoi corpo a corpo con le avversarie; la feroce determinazione di Giorgia Galeotti nel interpretare il ruolo di centroboa, per lei una delle primissime volte, senza risparmiarsi in fase difensiva, finendo anche in marcatura sul forte centroboa avversario; lo sforzo di Valentina Barletti ormai tra i più forti centrovasca del torneo, rimasta però senza cambi per l’improvvisa defezione di Noemi Tafani, fermata solo dall’influenza; il moto perpetuo di Livia Vignini sempre pronta a chiudere e ripartire, con un’attenzione in fase di possesso palla sorprendente, in virtù anche della crescente fatica; il sacrificio di Olimpia Lampeggi, capitano della squadra, lontana dal perimetro e dalle posizioni di tiro, lei che è il capocannoniere della squadra, impegnata in un duro lavoro tattico al servizio delle proprie compagne.
Sembrano passati anni da quando la formazione femminile della Pallanuoto Mugello entrava in acqua senza mordente, non abituata al contatto fisico, alla furbizia tipica di questo sport che si pratica per il novanta per cento lontano dagli occhi dell’arbitro, sotto il pelo dell’acqua.
Sono invece passati solo tre mesi.
C’è stata chi si è vista costretta a chiedere un cambio perché non riusciva più a respirare dalla fatica, chi è uscita a fine partita con i segni della lotta (qualche graffio e magari un po’ di lividi), chi è uscita paonazza in volto per aver stretto i denti per quattro tempi, chi ha pianto per la rabbia di un errore e chi per l’incomprensione di un momento con la propria amica e compagna ma, si sa, sono proprio le parole delle persone a noi più care a toccarci più in profondità. Il tutto amplificato dall’adrenalina di un incontro che ci resterà dentro per sempre.
Questa è Pallanuoto. Questa è Pallanuoto Mugello!